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Intervista a Christiane Filangieri la più votata su Internet

Pin up si nasce, brave si diventa

di Carlo Galeotti
Roma - 2 -gennaio - 1999

Christiane Filangieri
Copyright Tusciaweb

Christiane Filangieri
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- Elegante. Bella. Intelligente. Christiane Filangieri, non è più la Camilla della Tim, la ragazzina un po’ paffutella che flirtava attraverso un telefonino. E forse non lo è mai stata.

«Si trattava di interpretare un personaggio…», ci tiene a sottolineare. Un personaggio che le ha portato fortuna ma che, lo si capisce subito dopo aver scambiato un paio di battute con lei, non è che un primo gradino di una carriera che appare già luminosa, viste le caratteristiche di Christiane.

Le qualità che più impressionano sono l’eleganza, lo stile, il fascino di questa “ragazzina” di appena ventuno anni.

Vestita completamente di nero, fasciata in un corpetto attillato con una scollatura appena accennata, il volto di Christiane, con i profondi occhi verdi, appare ancora più luminoso. 

Il fascino è qualcosa di impalpabile, è frutto non solo di bellezza, ma soprattutto di una personalità forte. E Christiane è una donna densa fascino. Perfino il suo nome è una miscela di tradizioni e culture misteriosamente amalgamate.

Come mai questo nome metà tedesco e metà partenopeo?

«Io sono nata a Würzburg in Germania. Mia madre Sissi Elisabeth è di Praga. E’ austro-ungarica, come ama dire lei. Mio padre Antonio è un “gentiluomo napoletano”, come a me piace definirlo. Così nasce il mio nome».

Hai anche una sorella, è bella come te?

«Ho una sorella più grande, Yvonne. Lei è una bellezza più mediterranea, più partenopea».

E i tuoi genitori cosa fanno?

«Mio padre è un imprenditore agricolo, mia madre Sissi ama dipingere icone».

Ma questo cognome – Filangieri – nasconde una avo importante. Un filosofo.

«Sì. Si tratta di Gaetano Filangeri il filosofo illuminista che ha scritto la Scienza della legislazione. Un testo che tuttora si legge a giurisprudenza. Benjamin Franklin lo contattò per quanto riguardava la dichiarazione d’indipendenza americana. Napoleone III lo definì in un suo articolo “grand homme”. Anche Goethe parla di lui nel suo Viaggio in Italia. Ci sono delle analogie, per qualche verso, anche tra la vita di Gaetano Filangieri e quella di mio padre. Il filosofo napoletano sposò una austroungarica, così mio padre ha sposato una praghese».

Prima di imperversare negli spot televisivi e sui muri di tutta Italia, cosa faceva Christiane Filangeri?

«Come dicevo, sono nata in Germania ma ho vissuto tre anni in Brasile e quindi parlo bene sia l’italiano che il portoghese. Conosco meno bene anche il francese, l’inglese e il tedesco. Con le lingue mi piace buttarmi e cercare di capire e farmi capire.  Non è un caso che mi sono diplomata al liceo linguistico»

Voto…

«Sessanta sessantesimi».

E poi.

«A diciannove anni andavo in giro per il mondo. Sono entrata nelle agenzie di moda e pubblicità. Ho fatto la modella per cataloghi e sfilate. Ho presentato serate di moda, di spettacolo, bellissimi concerti di musica classica alla Reggia di Caserta, al teatrino di corte. Mi piaceva seguire le orme di mia madre che faceva l’accompagnatrice al Club Med. Ed io volevo fare l’animatrice turistica, e così ho viaggiato molto. Appena diplomata, mia madre mi iscrisse di nascosto a Miss Italia, vinsi “miss Amarea”. Dichiarai in una intervista di voler fare l’animatrice turistica.

Così mi contattò qualche agenzia. Prima di Tim, ho condotto un programma di moda su Stream. Li è stato bello perché dovevo andare in giro a intervistare i modelli, i personaggi della moda, in tutte le lingue. Il programma si chiamava Anteprima Moda. Un periodo questo comunque importante. Questo tipo di attività sono una vera scuola. Impari a stare davanti a una telecamera. A muoverti in certi ambienti. Capisci quale può essere la tua strada».

Come sei arrivata a Tim?

«Quasi per caso, con un provino molto divertente. Lo staff della Tim aveva già fatto dei provini a Firenze, Roma e Milano, ma non aveva trovato la sua Camilla. Così quando ha ripetuto i provini nell’aprile del ‘99, la mia agente per caso si trovava in agenzia e ha proposto me come “Camilla”.

“Abbiamo bisogno di una biondina, carina, delicata, ma che sappia anche parlare”, gli avevano detto, e così lei mi ha chiamato per questo provino. Il giorno stesso, dopo un’ora e mezza di motorino per trovare lo studio, sono arrivata al provino e mi hanno dato il copione da imparare erano le prime battute: “E se la Tim ci scopre, qui ci mettiamo nei guai?…”. C’erano molte ragazze, tutte carine, per me potevano essere tutte delle Camille. Non vi so dire la gioia quando mi hanno comunicato di avermi scelto.

Quella mattina dovevo andare a presentare una sfilata di moda a Napoli. Alle 10.45 arriva la telefonata dell’aiuto regista Lucchetti: “Veramente noi avremmo scelto te!”, mi disse. Alla fine si è deciso per una ragazza semplice con maglietta e jeans. Decisivo per il provino è stata la pettinatura, quella pettinatura tipica di “Camilla”, una ragazzina un po’ botticelliana. Il giorno prima avevo visto il film Shakespeare in love con Gwyneth Paltrow, un’attrice che mi piace molto.

A lei mi sono ispirata per Camilla. E’ così iniziato un periodo molto bello ma anche di lavoro intenso. Dalle otto del mattino alle otto di sera giravo gli spot di Tim. Contemporaneamente conducevo il programma di moda su Stream. Di notte mi sognavo a lavoro: “ciak, azione, motore, campo, contro campo, Camilla”».

Continua l’avventura con Tim?

«Non credo…Mi sembra che la Tim stia facendo scelte diverse».

Il fatto che milioni di persone ti abbiano visto grazie allo spot della Tim, come ti ha cambiato la vita?

«Amo molto la mia riservatezza. Ora, però, quando vado a fare la spesa, magari non truccata in jeans e maglietta, tutti mi fermano.

Questo a volte può essere un po’ fastidioso, ma col tempo impari a convivere con la popolarità. Chi mi ferma sono soprattutto i bambini, i ragazzi o i genitori che mi dicono: “Mio figlio di otto anni mi costringe a scriverti sul tuo sito perché è un tuo fan”. Io penso che piacere ai bambini vuol dire piacere veramente. È bello sentire i bambini che ripetono le frasi di Camilla».

E’ cambiata professionalmente la tua vita dopo Tim?

«E’ cambiata perché grazie allo spot alcuni registi mi hanno contattato per fare un film. Insomma lo spot ha creato diverse possibilità di lavoro».

Cosa hai in cantiere?

«Due fiction. Una per la Rai e una per Mediaset. La prima si intitola La squadra e sta andando in onda su Rai Tre in questi giorni (3 marzo 2000). Interpreto la parte della figlia di un vicequestore, Renato Carpentieri Per Mediaset devo girato con Giampiero Ingrassia, Il portier non c’è mai? Sto, poi, valutando sia copioni cinematografici che programmi televisivi che mi hanno proposto».

Quali sono i tuoi modelli come attrice?

«Amo molto Grace Kelly e Audrey Hepburn, Giulia Robert, Gwyneth Paltrow. Amo molto la classe, il loro stile; anch’io vorrei riuscire a fare a qualcosa di qualità».

Quanto c’è di tedesco e d’italiano in Christiane Filangieri?

«Io dico sempre di essere metà e metà, ma non trascuro di essere anche un po’ brasiliana. Il cordone ombelicale con il Brasile non si e mai rotto. Il fatto che mio padre abbia lavorato per una importante azienda import-export di agrumi in Brasile e che io abbia vissuto tre anni della mia vita in questo straordinario paese mi ha certamente segnata».

Ma in cosa ti senti tedesca o napoletana…

«Tedesca nella puntualità, caparbietà, nella determinazione. E poi sono del segno del leone ascendente acquario. Sono napoletana perché mi piace la vita, il sole, i profumi, la pizza. La napoletanità è qualcosa di geniale, in tutti i sensi. Mio padre ha conquistato mia madre con il suo savoir faire napoletano».

Ti aspettavi di essere la più votata tra chi naviga su Internet?

«Direi di no. Mi hanno informato della cosa quelli di Tim, mentre stavo inaugurando un loro centro. La notizia l’ho poi letta su Repubblica».

Perché pensi ti abbiano votato?

«Credo che mi abbiano votato tutti i fan ai quali ho risposto sul sito della Tim…A parte gli scherzi credo che al giorno d'oggi il sesso è troppo spudorato e non ci si stupisce più di niente. I ragazzi cercano di fare i superfichi con la “bonona” di turno, ma poi vogliono una come Camilla come fidanzatina. Una che piace anche ai bambini.

La mia immagine, poi, non risulta in competizione con le altre donne. Basti pensare che mi scrivono anche le ragazze, perché la bellezza di “Camilla” non è concorrenziale».

Che rapporto hai con la tecnologia e con Internet?

«Uso il telefonino solo per il lavoro e per mandare messaggini agli amici. Li mando e li ricevo; è una sorpresa carinissima. Non sono una fanatica di Internet mi piace toccare le cose con mano ma mi sto avvicinando a questo mondo. Preferisco però passeggiare, ballare, giocare, fare cose vive che vedo, che tocco».

Qual è la tua giornata tipo?

«Non mi alzo proprio prestissimo. Se non ho impegni, intorno alle dieci, con la musica della radio. Apro la finestra e guardo com’è la giornata. Se è bel tempo vado a Villa Ada in tuta per fare un po’ di jogging e mi porto dietro un libro da leggere. Mangio un frutto, poi torno a casa. Durante la giornata studio dizione e recitazione. Vado in palestra o fare la sauna. Vado al cinema con amici».

Vivi da sola?

«No. Durante la settimana divido il mio appartamento con due ragazze. Una psicologa e una avvocatessa. Sabato e domenica vado dai miei genitori».

Sei fidanzata?

«No»

Come deve essere il tuo “principe azzurro”?

«Molto sensibile. Deve farmi ridere, sorridere. Deve essere creativo e dolce».

Cosa guardi in un uomo?

«Il volto, la gestualità, lo stile».

Cosa pensi del mondo dello spettacolo italiano?

«Mi impressiona negativamente certa superficialità. Mi spaventa un po’ il fatto che basta fare uno spot o la valletta in una trasmissione per avere subito successo. Non si può fare un mito di qualcuno solo perché è bello».

Ti hanno fatto qualche “proposta indecente”?

«No».

Faresti una scena di nudo?

«No».

Cosa sei disposta fare per avere successo?

«Nulla. Chi si spinge a fare qualcosa per avere successo, non ha molta stima di sé. Io non ho bisogno di vendermi».

Cosa pensi delle ragazze che si mostrano nude?

«Le rispetto ma non condivido il loro comportamento».

Perché non c’è un calendario di Christiane Filangieri?

«I calendari mi sembrano un po’ inflazionati. Preferisco fare qualcosa di più originale».

Quali sono i tuoi pregi e i tuoi difetti?

«I pregi: la determinazione, la testardaggine, la precisione. Difetti? Sono un po’ lunatica. E poi non riesco a scindere il lavoro dalla vita».

Come ti definiresti?

«Non amo definirmi…».

Il complimento più bello?

«Il complimento più bello che mi possono fare e che mi fa più piacere è  quello di avere classe».

Cosa pensi della morte?

«Mia madre mi ha fatto vivere questo momento in modo dolce. Quando mia nonna è morta, mia madre mi ha detto: “Ora sta con gli angeli”. Io credo nella reincarnazione».

Sei cattolica?

«Credo in Dio. Ma non sono praticante. Anche se prego molto. Non amo le istituzioni religiose».

E la politica…

«Non seguo molto la politica. Mi sembra che stia diventando sempre più uno spettacolo. Con molti personaggi che passano da un partito all’altro in una specie di perpetua tarantella». 

Quale rapporto hai con i libri?

«Li divoro perché sono un'assetata del finale, ma non ho una cosa precisa da leggere».

Cosa stai leggendo ora?

«Un vecchio libro: Breviario del successo e la storia Gaetano Filangieri».

Un libro che consiglieresti?

«Ritratto di Dorian Gray di Oscar Wilde».

L’ultimo film che ha visto?

«L’ultimo buon film che ho visto è La vita è bella di Benigni».

I tuoi hobby?

«La musica, disegnare, dipingere».

I tuoi cantanti preferiti?

«Jovanotti, Pino Daniele, Wonder, Celentano, Battisti, Celin Dion, Marih Cavey, Withney Houston».

Cosa vuoi fare da grande…

«Voglio recitare. Voglio fare bene il mio mestiere e trasmettere sensazioni…».

Carlo Galeotti

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